Bull market quando il mercato è rialzista

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Bull Market: che cosa sono e perché si chiamano cosi

Cominciamo subito dalla sua definizione, bull market è di fatto un certo periodo di tempo in cui il mercato cerca di fare degli esperimenti per potere aumentare il suo prezzo. Per capirci meglio, si tratta del controllo che i compratori hanno del mercato, ne sono i protagonisti principali. E’ un sistema che di fatto viene sempre preferito dalla maggior parte degli investitori e questo perché nella maggior parte dei casi, si tratta di persone che si limitano solo a comprare attività che andranno poi ad aumentare di prezzo.

Infatti, un bull market può formarsi su qualsiasi tipo di titolo finanziario, che siano: azioni, indici, materie prime, valute, obbligazioni e cosi via. Ad ogni modo si tratta di un termine che per chi opera nel settore finanziario non è davvero difficile trovare. In termini ancora più spiccioli, gli esperti del settore lo definiscono il mercato del toro: contraddistinto da un mercato rialzista, ovvero un mercato in cui gli asset salgono di valore.

A questo concetto si contrappone quello di bull market, definito anche il mercato dell’orso che invece indica un mercato ribassista dove il valore medio dell’asset scende.

Ma entriamo ancora di più nel particolare: un primo elemento chiave per distinguere le due definizioni è quello del riferimento agli animali toro e orso: ebbene, secondo la teoria dominante si tratta di due animali aggressivi e di attacco. Forse non ci avete mai fatto caso, ma le gestualità dei due animali ne sono un tipico e perfetto esempio: il toro incorna l’avversario nel suo movimento dal basso verso l’alto e l’orso colpisce chi si trova davanti con le zampe dall’alto verso il basso. E non finisce qua, ci sta da aggiungere anche un altro particolare, ovvero quello che in passato toro e orso venivano anche fatti combattere nelle arene per il semplice divertimento degli spettatori. Insomma due animali da sempre in contrapposizione.

Da qui: due concetti completamente diversi e in contrapposizione e delle volte anche difficili da capire, specialmente per chi si trova alle prime armi in questo settore.

Ad ogni modo, oggi ci concentriamo sul primo, ovvero il bull market. Una volta capito di che cosa si tratta è necessario analizzare le sue caratteristiche che si basano sull’andamento dei prezzi dei titoli azionati e hanno una tendenza al rialzo. Questo rialzo poi può avere a che fare con il mercato per intero o solo con un asset specifico o con diversi settori che ne fanno riferimento. Ovviamente, è giusto sottolineare come un mercato rialzista può avere anche dei periodi di tempo in cui i prezzi hanno una sistemazione o per meglio dire un consolidamento, ma si tratta comunque di un dettaglio che non fa perdere il concetto di rialzo, che può riattivarsi anche dopo poco tempo e salire ancora di più.

A questo si aggiungono poi altri fattori che contraddistinguono il concetto di bull market e sono: un’offerta debole e una domanda forte, con il conseguente aumento dei prezzi. Per capirci ci possono essere anche molti investitori disposti a comprare ma pochi disposti a vendere:

“L’elevata fiducia degli investitori, in quanto in un momento rialzista tutti cercano di partecipare in maniera attiva per trarre un profitto dalla situazione;  le persone hanno somme maggiori da poter investire per ottenere dei profitti più elevati, il che porta anche ad una crescita dei prezzi” sottolineano gli esperti.

Ora la domanda che sorge spontanea porsi è la seguente: quando si passa da un mercato bull ad un mercato bear e viceversa? Per potere rispondere a questa domanda è necessario analizzare alcuni particolari importanti, ovvero: l’analisi del mercato e quindi anche la sua osservazione a lungo termine che possa evitare di interpretare nel modo sbagliato i vari movimenti anche solo temporanei degli indici. Per capirci, un dettaglio importante e da non sottovalutare è quello legato alla capacità di lettura di chi opera sui mercati finanziari.

Anche se ci sono delle regole non scritte che possono segnare il passaggio da un mercato orso a toro e viceversa: se molti indici di mercato subiscono una variazione di 15-20 punti percentuali è quasi certo che ci si trovi di fronte ad un’inversione di tendenza, al rialzo o al ribasso” sostengono gli esperti del settore.

Insomma si tratta sempre di avere a portata di mano una conoscenza approfondita del settore e delle condizioni di mercato a cui abbiamo fatto poco prima riferimento, solo cosi gli operatori finanziari avranno modo di sistemarsi e muoversi al meglio, evitando perdite di denaro.

La conoscenza è fondamentale cosi come la giusta strategia che faccia in modo o per meglio dire, che renda possibile investire in titoli proprio nel momento in cui  il mercato sta andando verso una fase di rialzo. Quindi, per capirci meglio, è davvero determinante stare attenti all’andamento del Pil pro capite nazionale, al tasso di occupazione e infine anche all’andamento della domanda.

Discorso diverso per lo scenario dell’orso, in cui ad essere messo in pratica è un sistema opposto, la strategia giusta in questo caso è quella di cercare degli investimenti su titoli difensivi cosi da evitare di subire delle perdite importanti.

Bull Market: come gestire questo mercato e come finisce?

A questo punto è il caso di chiarire un concetto importante: non sempre, nel corso di un bull market, tutti i ribassi devono per forza essere considerati come la fine o come l’inizio di un bear market. E’ assolutamente normale che nel corso di un bull market ci possano essere dei momenti non solo di ribasso ma anche di correzione: tutti particolari che non devono fare preoccupare e che di certo non sempre cambiano il trend del mercato.

Infatti, la cosa importante da tenere a mente è che delle volte queste correzioni possono durare per qualche settimane o per qualche mese e possono avere a che fare con i mercati generali o solo con alcuni settori o sotto settori. Ma per gli investitori il momento delle correzioni è utile perché può indicare ad una opportunità per comprare con dei prezzi più bassi e anche più accessibili, insomma di fatto più interessanti.

Delle volte questo particolare è anche molto meglio del periodo di rialzo, ebbene si: nel momento di rialzo, la voglia di investire da un lato da fiducia, ma dall’altra è difficile da mettere in pratica per via dei prezzi troppo alti che arrivano alle stelle e che fanno anche desistere e aspettare dei momenti di maggiore calma.

“Ciò che succede abitualmente è che l’economia si espande, la fiducia aumenta, i mercati finanziari salgono e i prezzi dei titoli salgono in modo più che proporzionale: si creano situazioni di sopravvalutazione e a volte addirittura bolle finanziarie” spiegano gli esperti e ancora: “Quando gli investitori iniziano a convincersi che i prezzi dei titoli sono troppo alti rispetto al loro valore reale, allora vendono”.

Insomma per capirci meglio, quando si verifica una situazione del genere, le aspettative economiche diventano più deboli, quasi verso la discesa e con esso scendono anche i prezzi dei titoli, arrivando al punto di inizio del bear market.

Ad ogni modo a prescindere dai movimenti del mercato, una cosa è certa, nulla sarebbe possibile senza i bull investitor, che altro non sono che investitori e esperti del settore convinti sempre del fatto che i prezzi saliranno. Investitori ottimisti certi del fatto che i prezzi di uno o più titoli saliranno e che quindi comprano certi che le cose andranno meglio e che da li a poco si vedranno i frutti dei loro investimenti che arriveranno ad avere dei prezzi più alti.

Un modo di gestire le cose non sempre giusto, infatti il consiglio è sempre quello di portare avanti un investimento senza lasciarsi prendere dalla propria influenza e opinione personale rispetto ai mercati finanziari, o ai loro trend. Solo in questo modo si potrà portare avanti una gestione perfetta del proprio patrimonio.

Concludiamo il nostro discorso infine con tre vantaggi che derivano da un bull market e quindi da un mercato rialzista.

Tanto per cominciare, quello che deve essere sempre chiaro è che per avere un vero e proprio vantaggio da un bull market si deve sempre comprare con un certo anticipo, questo per un solo e unico scopo, ovvero quello di avere del vantaggio dall’aumento del prezzo e potere vendere quando questo prezzo è arrivato al suo massimo storico.

Detto questo, entriamo nel dettaglio e scopriamo i tre vantaggi del caso, che sono:

  • Si comincia da una strategia basilare, ovvero quella che di fatto consiste nel comprare un titolo e tenerlo con se con l’idea di venderlo qualche tempo dopo. E’ un vantaggio che fa in modo che l’investitore possa procedere all’acquisto con l’idea che il titolo poi possa aumentare e salire. Si tratta di una sorta di pensiero ottimista che spinge gli investitori a comprare. A questa si aggiunge anche la variante del Buy and Hold ”potenziato”, che invece ha con se un rischio maggiore, ovvero quello secondo cui chi investe compra una quantità di azioni fissa in unione con azioni ogni volta il prezzo aumenta di un importo prestabilito;
  • Acquistare durante i rintracciamenti: per capirci parliamo di brevi periodi in cui in linea di massima la tendenza generale del prezzo di un titolo va ad invertirsi. Un dettaglio che avviene sempre nel periodo in cui i mercati sono rialzisti, per capirci in momenti in cui ci possono essere dei piccoli cali che poi portano al rialzo. Insomma, un metodo o per meglio dire una strategia utilizzata da tanti investitori con il solo scopo di comprare dei titoli nel corso di questi periodi, tenendo conto del prezzo decisamente inferiore e scontato che deriva dal calo momentaneo dei prezzi, basandosi sul presupposto che il mercato rialzista continui.
  • Per finire la strategia più aggressiva, ma in che cosa consiste? In questo caso gli investitori non fanno altro che usare delle tecniche esperte per potere ottenere il massimo dal punto di vista dei guadagni. Per farlo, come prima cosa si affidano ad un intermediario esperto sia per la loro formazione che per gli investimenti. “Scegliere un broker regolamentato e riconosciuto a livello come Directa, ti permette di accedere a una formazione completa e gratuita, oltre al beneficiare di maggiore sicurezza rispetto ad altre istituzioni, in quanto i propri fondi sono separati da quelli dell’azienda, la quale è regolamentata dalle più importanti istituzioni di regolamentazione finanziaria” spiegano infine gli addetti ai lavori.

Per concludere, infine, a prescindere da quale sia la scelta, verso un mercato rialzista o uno ribassista, la cosa sempre importante da ricorda è la stessa: i rischi ci sono sempre e possono essere associati a qualsiasi tipo di tecnica o di strategia. E’ importante quindi sempre fare molta attenzione alle mosse che si fanno e questo perché: tutte le informazioni o le ricerche, seppur basate su dati storici non possono mai dare la giusta garanzia di prestazioni o risultati futuri perfette.

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Nicola Dente
Sono un appassionato di trading online e di criptovalute da molti anni. Ho ottenuto splendidi risultati dai miei investimenti, investo regolarmente su azioni e criptovalute. Mi occupo anche di copywriting e posso considerarmi anche Seo specialist dal 2015. Quest'anno data la mia pluriennale esperienza ho deciso di fondare il blog d'informazione Bitcoininvestimenti, per condividere le mie conoscenze coi lettori, realizzare guide, scrivere news sempre aggiornate principalmente sul tema delle criptovalute. Resta sempre esplicito che chi volesse tentare un investimento in questi settori lo fa a suo rischio e pericolo ed è sempre consigliato farsi seguire da un consulente di fiducia.